Quando il paziente presenta problematiche scheletriche insieme a quelle occlusali, difficilmente un apparecchio da solo può creare risultati eccellenti sia dal punto di vista masticatorio che estetico. In questi casi l’ortodonzia lavora insieme alla chirurgia maxillo-facciale (detta anche chirurgia ortognatica).
Il paziente viene seguito da un team coeso composto dallo specialista in ortodonzia e da un chirurgo maxillo-facciale specializzato in chirurgia ortognatica.
La terapia che viene eseguita è infatti denominata “trattamento combinato ortodontico-chirurgico”. Infatti per la diagnosi e la terapia della malocclusione e per definire il tipo di ortodonzia e di chirurgia necessaria il chirurgo maxillo-facciale e l’ortodontista dovranno lavorare in stretta collaborazione.
Effettuata la diagnosi ed impostato il piano di trattamento, il paziente sarà seguito dall’ortodontista per la fase di ortodonzia pre-chirurgica (durata da 6 mesi a 18 mesi) che avrà l’obiettivo di allineare i denti e posizionare le arcate così che questi possano combaciare perfettamente dopo gli spostamenti chirurgici dei mascellari fatti dal chirurgo.
Le recenti innovazioni tecnologiche permettono di rendere i trattamenti orto-chirurgici sempre più rapidi e predicibili.
Ogni trattamento viene progettato dall’Ortodontista insieme al Chirurgo Maxillo Facciale nei minimi dettagli. Si riducono così i tempi di trattamento e aumenta la precisione del risultato. Terminato l’intervento il paziente affronterà una fase di ortodonzia di finitura (3-6 mesi).
In questi casi si scelgono spesso apparecchiature estetiche, invisibili (ortodonzia invisibile).
Vengono trattate chirurgicamente malocclusioni scheletriche di II, III classe e di morso aperto anteriore, asimmetrie del viso, labiopalatoschisi.